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In questa sezione troverete informazioni sempre aggiornate sulle novità e offerte di B&B Le Saline e su cosa fare e cosa vedere nella città di Taranto.
Il territorio della provincia di Taranto fu abitato, ed intensamente, ben prima di quell'VIII secolo a.C. che segnò queste aree gerografiche, sotto l'impulso della cultura Greca, una sorta di ripartenza della storia.
I greci dovettero confrontarsi con le diverse esperienze di civiltà che avevano segnato l'arco jonico nei secoli precedenti e, naturalmente, tutti evidenziato nell'archeologia di Taranto e nel suo Museo, dai dolmen, espressione dei primi linguaggi architettonici, alle più estenuate forme dell'ultima classicità. Il mitico-sorico fondatore della città lo si volle spartano, e giunto alla testa di un manipolo di giovani "illegittimi", costretti a darsi fama e terra lontano dalla patria un po'matrigna.
Epperò, com'è capitato a tutte le città che finirono per contare qualcosa nella storia (nemmeno Roma può esserne esente), i tarantini di poi scelsero di essere discendenti da un giovane di stirpe divina, quel Taras, che, oltre ad essere amico dei delfini, tanto da "cavalcarne" (come ci dicono stemma e monete dell'antica polis), era nientemeno anche figlio di Nettuno.
L'esperienza culturale-sociale politica di Taras segnò il mondo antico, nonostante che il dominio territoriale dell'antica città non superasse mai ad orientela messapica Manduria e ad occidente Eracleia.
Un'esperienza, quella dell'antica Taranto, segnata da originali fatti urbanistici, artistici, architettonici ma soprattutto importante nei secoli per aver originato uno stile di vitanel quale l'arte, la poesia, la filosofia ebbero un ruolo di primissimo piano, e furono alla base del vivere civile e della formazione delle classi dirigenti, delle quali fu espressione ancora ammirata quell'Archita, punto di riferimento degli uomini di maggior qualità del suo secolo (IV a.C.). Basti pensare al sodalizio con Platone, spesso ospite di una terra civile e di una città allora tra le più significative espressioni dell'opera umana.
Era inevitabile che Taras dovesse incontrare i Romani: ne nacque uno scontro tale che in breve tempo condusse alla conquista della grande città e al contemporaneo travaso della sua linfa culturale nella nuova protagonista del mondo occidentale: la letteratura romana principia da un tarantino (Livio Andronico). E ancora ai tempi di Cicerone il ricordo di Taras, oramai Tarentum, municipio con scarso protagonismo, era accompagnato da venerazione e straordinaria considerazione, quale sinonimo di inarrivata qualità culturale, al punto che Virgilio, Orazio, Properzio, Tibullo ed altri importanti protagonisti della cultura occidentale continuarono a parlarne, rendendo spesso i suoi luoghi quinta per immortali opere di poesia.
Le testimonianze del passato classico sono tutte di grande interesse, anche nella loro collocazione "contemplativa" proposta in maniera affascinante ed esemplare dal Museo di Taranto,
specie dopo il recente riallestimento che è stato inaugurato il 20 dicembre 2007: il museo degli "ori", dei marmi, dei vasi figurati come una cattedrale, delle terrecotte gentili ineguagliabili quando raffigurano le belle tarentine, vezzose nei loro abiti, che hanno più volte ispirato stilisti tra i più celebri nel nostro tempo; sia nella vivibile dimensione en plen air, che si tratti di piccoli resti (acquedotti, colonne, resti di edifici templari, tombe dell'aristocrazia, qualche domus, ecc.) o di impianti organizzati nella dimensione del "parco archeologico" che, specie a Manduria e nel territorio di Leporano (Saturo), offrono esempi unici di buona conservazione e d'inalterato rapporto con il paesaggio jonico, sempre vivo di mare e segnato da una fertile campagna consacrata all'olivo.
Saturo è un luogo di memorie patrizie, con le sue ville ricche di mosaici e marmi, dove i signori romani si godevano uno dei paesaggi di mare di scoglio e di sabbia tra i più vivi dell'intero arco jonico.
e lì fioriva una corte di raffinatissimo dòmini impagnati certo nei negotia del vivere ma senza trascurare gli otia, come lasciano indovinare le ricche terme, le sale destinate agli incontri d'amore e d'affari, e quelli pensati per le più ricche espressioni culturali.
Tratto da: Provincia di Taranto - Terra dei due Mari © 2009 APT - Azienda di Promozione Turistica - Taranto
A nostro modesto parere, chi sceglie di visitare Taranto non può fare a meno di "visitarla anche dal mare". La motonave Cala Junco ed il suo staff offrono a tutti i turisti, ma anche a chi vuole conoscere meglio la propria città, la possibilità di "navigare" nella storia di Taranto, ed in particolare della città vecchia, attraverso una prospettiva nuova ed insolita: osservandola dal mare!
Durante la minicrociera, della durata di circa un'ora, la guida vi illustrerà onda dopo onda la storia di Taranto, dei suoi abitanti, dei suoi monumenti, dei suoi palazzi e delle sue chiese.
Particolarmente suggestiva è la versione un po' più lunga della minicrociera, che prevede l'osservazione dei CITRI presenti nel mar piccolo, ovvero delle fonti sotterranee di acqua dolce e caratterizzata dalla temperatura mite; proprio questa azione "mitigatrice" ha permesso alle cozze allevate nel Mar Piccolo, di distinguersi da quelle del resto del mondo.
Per informazioni riguardo gli orari ed i costi potete visitare il sito ufficiale di Motonave Cala Junco alla pagina www.navecalajunco.it